Porta Cavalleggeri
3 e 9 luglio 2019
Zona Cavalleggeri. La cupola di San Pietro si staglia come un faro nella notte a indicare la rotta a pellegrini e turisti. A guardarla troppo però si rischia. E non per il traffico che in queste notti incandescenti si fa più rarefatto rispetto al solito, ma per i cumuli di monnezza che aggrediscono l'incauto pedone, costringendolo a improvvisi cambi di passo, gincane al limite dell'acrobazia. Il tutto mentre ci si tura naso e bocca secondo le ultime raccomandazioni sanitarie.
Di fronte a un hotel a quattro stelle, qualche esasperato ha dato fuoco al cumulo di rifiuti che fino al giorno prima faceva da corona ai cassonetti. Il marciapiedi è ancora annerito e dalle ceneri si riconosce la latta di qualche barattolo di pomodoro. Non si capisce bene se di conserva o di pelati. Il tutto è avvenuto a poche decine di passi dal deposito dell'Ama, quello dove una volta si recava il Papa Wojtyla per far visita al presepe che un netturbino - allora si chiamavano così, senza vergogna, gli operai che tenevano pulita la città - aveva amorevolmente allestito. Una tradizione che si ripeteva ogni anno il giorno della befana, con tanto di sfilata di carrettini a mano riempiti di fiammanti stelle di Natale.
Ma quelle son storie di altri tempi. Non meno disastrose per certi versi di quelle attuali, ma almeno meno nauseabonde. Oggi è tutta la zona a far orrore e disonore.
Poco più in là, in un angolo solo apparentemente nascosto, ci aspetta il disastro. "Dovevate venire qualche giorno fa" - dice una donna mentre si avvia col marito verso il portone di casa. "Oggi è niente. La spazzatura arrivava fino in mezzo alla strada. Una vergogna".
I cassonetti traboccano. Davanti e dietro sacchetti dell'umido e monnezza di ogni tipo. Un bancale, lo scatolone di un ventilatore, qualche cassetta della verdura.
Mentre montiamo il palcoscenico, si ferma con la macchina una ragazza gentile e curiosa: "Sono una giornalista. Posso fare una foto? ...Ah no? ...Chi siete? Trash? TrashCosa? Ah... avete preso già accordi con qualche giornale. No? Peccato, però... fatemi sapere...".
La scena è pronta. Uno dei due flash fa i capricci per il caldo. Ma va bene lo stesso. Il cupolone ci guarda. Ma, se potesse, si volgerebbe dall'altra parte.
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